Pali Secanti C.S.P. e Pali Trivellati C.A.P.

Pali secanti con metodo C.S.P. (Case Secant Piles)

SCS scarl realizza paratie di PALI SECANTI CSP secondo le seguenti fasi:

1) Costruzione di una correa di guida in cemento armato a conformazione compenetrata. Generalmente, si realizza la correa con l’utilizzo di una cassaforma metallica con inserti a perdere in polistirolo: tali inserti individuano la posizione dei pali, realizzati successivamente e con interasse inferiore al diametro degli stessi.

2) Perforazione dei pali “primari” con utilizzo di testa rotary principale a rotazione destrorsa e contemporaneo approfondimento di un tubo di rivestimento “rotoinfisso” con testa rotary secondaria a rotazione sinistrorsa. Il tubo di rivestimento ha alla sua base una scarpa tagliente realizzata in acciaio speciale in cui sono inserite delle placche di materiale duro (widia) che hanno lo scopo di rendere possibile l’attraversamento anche di blocchi, trovanti e calcestruzzo non armato. Nella perforazione viene comunemente usato un singolo elemento di tubo di rivestimento.

3) Terminata la perforazione del palo si prosegue con il getto realizzato sempre col metodo C.F.A. (Continuous Flight Auger), in cui il calcestruzzo (autocompattante ed ad alto grado di slump) viene pompato in pressione attraverso l’asta vuota della trivella per formare il palo. Il calcestruzzo in pressione forza il dispositivo di chiusura alla base della trivella e quindi riempie il vuoto, man mano che la trivella viene estratta. La pressione ed il flusso del calcestruzzo sono visualizzati su un apposito monitor Jean Lutz pile integrety recorder durante tutto il corso dell’operazione del getto. Le attrezzature più moderne sono dotate di una serie completa di strumenti in grado di automatizzare tutte le fasi di esecuzione e misurare tutte le caratteristiche principali del processo di realizzazione dei pali: profondità di scavo; pressione del getto; flusso nell’asta; quantità totale di calcestruzzo pompato.
La strumentazione dà all’operatore la possibilità di controllare costantemente la costruzione del palo e può essere collegata elettronicamente ad un registratore di dati che fornisce tra l’altro: nome del progetto; numero del palo; data; tempo di costruzione; diametro del palo.
Una caratteristica interessante della strumentazione è che fornisce ulteriori dati sull’integrità del palo. Infatti, collegandola ad un piccolo computer è possibile, calcolando il volume del calcestruzzo iniettato ogni 25 cm circa, confrontare il profilo reale del palo con il profilo teorico. E’ possibile in questo modo visualizzare qualsiasi anomalia o difetto di costruzione.

4) Al termine dell’iniezione di calcestruzzo si procede all’inserimento dell’armatura. L’utilizzo di calcestruzzo “autocompattante” rende possibile l’armatura del palo anche per lunghezze superiori ai 20 m. L’armatura deve essere particolarmente rigida e, pertanto, assemblata con saldatura.

5) Dopo aver eseguito una serie di pali primari e, comunque, trascorse almeno 24 h dal getto degli stessi (necessarie per la maturazione del palo) si esegue il palo “secondario”. Il progetto potrà prescrivere, a seconda delle necessità statiche ed idrauliche, compenetrazioni fra i pali più o meno accentuate. L’apposita “doppia testa di rotazione” ruota in senso sinistrorso la tubazione di rivestimento munita dell’apposito tagliente di fatto carottando in avanzamento i pali primari attigui mentre l’utensile interno (elica C.F.A.) porta in superficie il terreno scavato ed il calcestruzzo fresato. La perforazione, eseguita a doppia testa con rotazione inversa (sinistrorsa) del rivestimento, assicura il perfetto equilibrio in asse delle perforazioni garantendo la perfetta compenetrazione a tutta altezza del palo, cosa impossibile utilizzando una attrezzatura a singola testa di rotazione.

La tecnologia CSP (Case Secant Piles) genera poco rumore ed assenza di vibrazioni. L’attrezzatura è, quindi, particolarmente indicata per uso nelle città o ambienti particolari, dove il tempo esecutivo e lo spazio a disposizione sono limitati.

2011 Paratia di pali secanti a Genova per committente Grandi Lavori Fincosit S.p.A.


2011 Opera di sostegno per garage interrato


2010 Opera di sostegno in pali secanti per costruzione nuovo laminatoio presso Acciaieria Lisco a Misurata – Libia


2011/2012 “Pedelombarda” paratia in pali secanti galleria artificiale di Lozza


2011/2012 “Pedelombarda” paratia in pali secanti galleria artificiale di Lozza


2011/2012 “Pedelombarda” paratia in pali secanti galleria artificiale di Lozza


2013 Paratie di pali CAP cantiere “Nuovo palazzetto dello Sport” a Cantù


2013 Paratie di pali CAP cantiere “Nuovo palazzetto dello Sport” a Cantù

Pali trivellati con metodo C.A.P. (Case Auger Piles)

SCS scarl realizza pali trivellati con metodo CAP (Case Auger Piles), i quali sono eseguiti con le stesse macchine operatrici che permettono la realizzazione di pali secanti CSP (Case Secant Piles) e, pertanto, con l’utilizzo di attrezzature pesanti (più di 70 ton) munite di doppie teste di rotazione indipendenti fra loro.

I pali trivellati con metodo CAP (Case Auger Piles)

Le fasi esecutive dei pali CAP sono le seguenti:
1) Perforazione ad elica continua con utilizzo di testa rotary principale a rotazione destrorsa e contemporaneo approfondimento di un tubo di rivestimento rotoinfisso con testa rotary secondaria a rotazione sinistrorsa. ll tubo di rivestimento ha alla sua base una scarpa tagliente realizzata in acciaio speciale in cui sono inserite delle placche di materiale duro (widia), le quali hanno lo scopo di rendere possibile l’attraversamento anche di blocchi, trovanti e di calcestruzzo non armato. Nel caso di perforazioni di lunghezza massima 20 m è comunemente usato un singolo elemento di tubo di rivestimento.

2) Terminata la perforazione del palo, sfruttando il condotto cavo dell’elica continua, si esegue il getto realizzato col metodo CFA. Il calcestruzzo autocompattante pompato a pressione forza il dispositivo di chiusura alla base della trivella e, quindi, riempie il vuoto man mano che la trivella viene estratta. La pressione ed il flusso del calcestruzzo sono visualizzati sull’apposito monitor Jean Lutz pile integrety recorder durante tutto il corso dell’operazione di getto. Le attrezzature più moderne sono dotate di una serie completa di strumenti in grado di automatizzare tutte le fasi di esecuzione e misurare tutte le caratteristiche principali del processo di realizzazione dei pali:
– profondità di scavo;
– pressione del getto di calcestruzzo;
– flusso di calcestruzzo all’interno dell’asta;
– quantità totale di calcestruzzo pompato.

La strumentazione fornisce all’operatore la possibilità di controllare costantemente la costruzione del palo e può essere collegata elettronicamente ad un registratore di dati: nome del progetto, numero del palo, data, tempo di costruzione e diametro del palo. Una caratteristica interessante della strumentazione è che fornisce ulteriori dati sull’integrità del palo. Infatti, collegandola ad un piccolo computer, è possibile (calcolando il volume del calcestruzzo iniettato a step di circa 25 cm) confrontare il profilo reale del palo con il profilo teorico dello stesso. In questo modo è possibile visualizzare qualsiasi anomalia o difetto di costruzione del palo.

3) Al termine dell’iniezione del calcestruzzo si procede all’inserimento dell’armatura. L’utilizzo di calcestruzzo “autocompattante” rende possibile l’armatura del palo anche per lunghezze maggiori di 20 m. L’armatura deve essere particolarmente rigida e, pertanto, assemblata con saldatura.

La tecnologia CAP genera poco rumore ed assenza di vibrazioni. L’attrezzatura è, quindi, particolarmente indicata per uso nelle città (bassa rumorosità ed assenza di vibrazioni) o in ambienti particolari e dove il tempo esecutivo e e lo spazio a disposizione sono limitati.

 

FOTO PALI C.S.P. E C.A.P.
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Tecnologie
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pali cap, pali case secant piles, pali csp, pali secanti